19 feb 2015

Nova Siri. Acinapura denuncia: "La differenziata nelle campagne ancora non c'è. L'isola ecologica è una discarica a cielo aperto"

Antonio Acinapura
NOVA SIRI - "Hanno preso il merito di averla avviata e va bene, anche se il lavoro duro era stato fatto dalla precedente amministrazione, ma adesso vogliono decidersi a farla funzionare concretamente?”.
Quella della raccolta differenziata è una questione che ai consiglieri di “Progetto Nova Siri”, Antonio Acinapura e Pina Pugliese, sta particolarmente a cuore. Per questo, con documenti alla mano, nei giorni scorsi hanno presentato un’interrogazione sul tema al sindaco Eugenio Stigliano. Il capogruppo Acinapura non usa mezzi termini sulla vicenda: "Ci sono gravi inadempienze contrattuali in merito al servizio".

Si spieghi meglio: la differenziata non funziona?
Dire non funziona è già tanto! Si faccia un giro per le campagne e chieda a quelle persone se sanno anche solo di cosa si tratta".

Cioè non è partita?
Nella maniera più assoluta! Nei centri abitati è attiva dallo scorso mese di giugno, quelli delle campagne non hanno ancora avuto il piacere di cimentarsi con l’umido, il secco, la plastica… Come fossero cittadini di serie B”.

Cosa non è stato fatto?
Per le campagne, la ditta appaltatrice si impegnava, come da offerta tecnica, a realizzare settanta isole ecologiche di prossimità per le campagne. Qualcuno le ha viste? E infatti il servizio ancora non c'è .

Cos'altro manca?
Ci doveva essere un'isola ecologica. Un centro in cui i cittadini dovevano poter conferire direttamente alcune categorie di rifiuti con conseguente vantaggio economico (un risparmio sino al 20% di quanto dovuto sulla bolletta). Non c’è neppure quella.

E quella nei pressi del campo sportivo?
L'isola ecologica nei pressi del campo sportivo
Una discarica a cielo aperto! Si tratta di un'area non recintata, senza bacino di contenimento, in prossimità di campi coltivati; assolutamente non idonea sia sul piano ambientale che sul piano igienico-sanitario. Da soluzione di emergenza, per poche settimane, è diventata  una soluzione definitiva.

E a questo punto?
A questo punto il Comune deve svolgere l’attività di controllo sul servizio, verificare le inadempienze ed accertare le responsabilità. Bisogna ridare a Nova Siri l’immagine che merita e ai cittadini i servizi per cui pagano. Se il servizio non esiste perché dovrebbero pagare?

Chiedere i danni, dunque?

E perché no, se verranno accertati non è giusto che a rimetterci siano i cittadini? La differenziata è partita a giugno. Agli amministratori, in particolare, toccava vigilare affinché si svolgesse al meglio, come da contratto. I cittadini giudichino da sé se ciò sta avvenendo. A quelli delle campagne non chiedetelo proprio e soprattutto non chiedetegli se pagheranno sulla base della differenziata o meno, qualcuno potrebbe non capire la domanda o, forse, potrebbe arrabbiarsi. A rispondere, per ora, dovranno essere gli amministratori. 

Pino Suriano - scritto per Il Quotidiano della Basilicata

17 feb 2015

Nuova Chiesa a Nova Siri. C'è l'accordo col Comune, ma è ancora tutto da verificare

NOVA SIRI – “Quando sono arrivato a Nova Siri – ha raccontato il parroco don Mario La Colla - la prima esigenza è stata quella di realizzare la chiesa, ancor prima dell'oratorio”.

Eppure l'oratorio, finanziato quasi interamente con fondi pubblici, è un’opera che si vede e si tocca. La chiesa, che sarebbe finanziata con fondi della Conferenza Episcopale Italiana e della Diocesi di Tursi-Lagonegro, ancora non c'è. E non è scontato che si possa vederla realizzata a breve.
Il problema è rappresentato da una parte dell’area su cui dovrebbe sorgere il nuovo edificio  (accanto all’attuale chiesa), in parte di proprietà del Demanio, in parte di proprietà del Comune. Il Comune dovrebbe donarlo o venderlo alla Diocesi, ma sul quando, sul quanto e soprattutto sul come, sorgono i problemi.

Alcuni di questi sono emersi giovedì sera in un incontro pubblico di presentazione del progetto, alla presenza del Vescovo, Francesco Nolè, e del Sindaco di Nova Siri, Eugenio Stigliano. E’ stato un momento organizzato dalla parrocchia per rendere pubblico ciò che si intende realizzare. Innanzitutto una nuova chiesa, accanto a quella già esistente, con una nuova piazza che permetterebbe di riqualificare l’area, per nulla decorosa allo stato attuale. “Andrebbero abbattuti tutti gli edifici comunali esistenti, tranne l’edificio dell’attuale chiesa, perché in buone condizioni e per il suo valore storico”, ha spiegato l’Architetto Sergio Stigliano, illustrando il progetto.

Su questo, però, non c’è un’opinione unanime tra la popolazione. Non manca chi, come l’ingegnere Carlo Oriolo, preferirebbe un’ipotesi di delocalizzazione, ovvero la realizzazione di una seconda chiesa che permetterebbe di salvare quella attuale (che con il nuovo progetto verrebbe sì lasciata in piedi ma “sconsacrata”).

La linea della Diocesi sarebbe però quella del progetto presentato, poiché, secondo il Vescovo, sarebbe difficile acquisire altre aree con minore esborso. E anche perché, per ottenere i fondi dalla Cei (il tutto costerebbe intorno ai 2 milioni di euro, con il 25% a carico della Diocesi) bisogna essere pronti con il progetto per il prossimo 12 aprile.

E dunque, cosa c’è da fare? Il Vescovo l’ha spiegato in modo chiaro. Il bene del terreno, che è per buona parte di proprietà del Demanio dello Stato, passerà al Comune e dal Comune alla parrocchia. Si farà una stima del valore e poi, anziché acquisire il corrispettivo economico, ci sarà l’accordo per una permuta: ovvero la Diocesi, anziché pagare il terreno, si impegnerà a realizzare a sue spese la piazza antistante l’edificio di culto.

C’è però un problema. Basterà una soluzione di questo tipo a scavalcare le prescrizioni di legge, che impongono agli enti pubblici che dismettono il patrimonio immobiliare (art. 56 Bis del cosiddetto “Decreto del Fare”) di destinare gli introiti derivanti da vendite del patrimonio pubblico per il 75% alla riduzione del debito dell’ Ente e per il 25% alla riduzione del debito dello Stato? Nessuno ne è certo.

Sarà molto difficile, secondo Pino Santarcangelo, ex sindaco di Nova Siri, intervenuto all’incontro. Maggiore ottimismo ha mostrato Laura Montemurro dell’Ufficio Tecnico della Diocesi, sulla base di alcune interlocuzioni già avviate presso il Demanio.

Si potrà fare davvero? A norma di legge? E la Chiesa, come potrà gestire, a quel punto, l’affidamento dei lavori della piazza? Con logiche pubbliche o privatistiche? Le domande sono tante.
Da qui l’intervento dell’imprenditore locale Vincenzo Stigliano, già vice-presidente di Confindustria Basilicata, che ha consigliato le vie brevi: “Forse, visti i dubbi, sarebbe opportuno vendere il terreno alla Diocesi, permettere la realizzazione della chiesa e successivamente organizzarsi per la piazza. Altrimenti si corre il rischio di non avere né l’una né l’altra cosa”.

E’ un’ipotesi che l’amministrazione comunale non  intende accettare. “Noi non lasciamo la casa senza aver finito il pavimento e senza avere la certezza di avere i soldi per farlo” ha spiegato l’Assessore Comunale ai Lavori Pubblici, Ambiente e Territorio, Nicola Melidoro. Sulla stessa linea il sindaco Eugenio Stigliano: “Una bella chiesa deve avere accanto una piazza altrettanto bella”.


E allora? E allora non resta che verificare la fattibilità dell’ipotesi della “permuta”. Se sarà possibile si farà, altrimenti “pace”: si attenderanno altri tre anni nella speranza che si possa arrivare alla presentazione del progetto in un clima più favorevole. Del resto, come ha detto il parroco don Mario La Colla: “La chiesa non deve realizzarsi per forza, ha senso solo se nasce in un clima di unità e fraternità”. E all’incontro di giovedì, per la verità, il clima non sembrava propriamente quello.

Pino Suriano - scritto per Il Quotidiano della Basilicata

14 feb 2015

Rotondella: Pasquale Dimatteo e il Pd che si rinnova

ROTONDELLA - Durante le famose primarie “interne” tra Mario Cucari e Vincenzo Francomano, il Pd di Rotondella sembrava aver toccato il fondo, almeno in termini di lacerazioni interne.
Eppure il fondo non era ancora quello. Si capì all’indomani della sconfitta elettorale di Mario Cucari, in apparenza favorito, e, secondo malevole voci, tradito dall’interno del suo stesso partito. Dal fondo, però, si può solo risalire, e ciò è avvenuto anche grazie a un atto di maturità politica di entrambi gli attori. Di Francomano prima, che mai ha reagito pubblicamente schierandosi contro il suo stesso partito, e di Cucari poi, che con intelligenza ha saputo metter da parte personalismi e cominciato a costruire puntando sui giovani.
Un segnale chiarissimo, in questo senso, è stata la nomina a Capogruppo in Consiglio Comunale di Pasquale Dimatteo, incarico reso possibile dalla disponibilità dello stesso Cucari (candidato Sindaco sconfitto) e Salvatore Tufaro (primo eletto per numero di preferenze).
Ne abbiamo parlato con lo stesso Dimatteo, centosettanta (170) voti di preferenza alle ultime Comunali: non proprio noccioline, per un giovane alla prima candidatura. "Il mio grazie per la nomina va al Partito Democratico, sezione “Carlo Stigliano”, e in particolar modo a Mario Cucari e Salvatore Tufaro. Credo che sia un’investitura non solo per me, ma per tutto il gruppo di giovani presenti in sezione. Si è colto il bisogno di una nuova linfa, di tanta nuova energia e passione”.
Sul passato ha parole chiare. "Per le Primarie e le Amministrative credo che ogni tesserato debba fare un minimo di esame di coscienza. Sono convinto che i neo iscritti non vogliono ereditare avversioni e risentimenti, bensì la determinazione, le competenze, la stima, la passione e il lavoro fatto da politici locali autentici come Cucari e Francomano. Spero che il prossimo Congresso cittadino possa rappresentare la “damnatio memoriae” della vicenda Primarie".
Ma oltre al partito c’è il lavoro di opposizione in Consiglio. Dimatteo individua tre grandi limiti. “La totale inerzia amministrativa, la mancanza di una visione politico-programmatica, il ripudio totale di un sano principio di continuità amministrativa”.
Poi entra nel merito delle questioni. "In merito all’approvazione del bilancio previsionale 2014, la maggioranza non ha redatto la relazione previsionale e programmatica di tipo politico, ovvero il documento politico che illustra in modo schematico e sotto forma tabellare gli obiettivi. Così come sono ancora bloccati i tanti lavori ereditati e già appaltati dalla precedente amministrazione Francomano. A mio parere l’amministrazione sta trascurando le varie opportunità offerte dall’Unione Europea e dalla Regione Basilicata e mi riferisco, in particolar modo, alla mancata adesione come Ente al programma europeo Garanzia Giovani. Il comune di Rotondella poteva, ad esempio, attuare progetti di “Servizio Civile Nazionale” per offrire servizi alla comunità e contemporaneamente alleviare la disoccupazione giovanile".
C'è però la volontà di condividere alcune responsabilità politiche: "Per i grandi temi come i fondi della compensazione ambientale, il rapporto con Sogin, le politiche sociali c’è bisogno di un impegno unanime e unitario, per il bene comune e non per pochi (e qui Dimatteo alza la voce, fa capire che tiene alla questione ndr.)”.

"Mi fa male – aggiunge però - sentire i miei coetanei ambire a lavorare esclusivamente presso la Sogin. Dobbiamo ricordarci di essere in una Regione d’Europa e che la nuova programmazione 14-20 offre tante esperienze e opportunità di lavoro. D’altre parte anche Sogin dovrebbe e potrebbe mettere in campo criteri più oggettivi e meno discrezionali per la selezione del personale. E magari organizzare, in collaborazione con la Scuola Italiana di Radioprotezione, Sicurezza e Ambiente corsi di formazione in materia di sicurezza convenzionale e della compatibilità ambientale". Idee concrete, idee nuove.

Pino Suriano - scritto per Il Quotidiano della Basilicata

12 feb 2015

La ss 106 è un'incompiuta. Protestano politici e cittadini

NOVA SIRI -  Non sono mancati i politici, al corteo di protesta per il mancato completamento dei lavori della ss 106, ma soprattutto non sono mancati i cittadini. Quelli che stanno vivendo sulla propria pelle i danni di una grande opera tanto attesa ma incompiuta. C’è il proprietario di un distributore di benzina ora tagliato fuori dal mondo (nel senso letterale del termine: la strada di  accesso alla sua struttura è ora un vicolo cieco). C’è la signora che per mesi si è disperata, perché costretta a convivere con un cantiere stradale a un passo dalla sua cucina. C’è il ristoratore che mette il suo logo su uno striscione che dice tutto: “Non uccidete il nostro futuro”.
“E se ci avessero coinvolti prima - spiega l’imprenditrice Antonella Latronico, animatrice del corteo e del Comitato che lo ha organizzato - forse non saremmo arrivati a questo punto".
In effetti la sensazione è proprio quella di essere arrivati troppo tardi. Tra un po’ il cantiere principale chiuderà, e il timore è che ciò accada prima che possano vedere la luce le tante opere accessorie decisive per il territorio, come quella dell’ex 106 ora ridotta a un vicolo cieco, o il ponte sul Torrente San Nicola, o gli accessi diretti ai lidi di Rotondella e Nova Siri, che renderebbero il centro di Nova Siri unico accesso al mare (praticamente un caos, in estate).
Tante le cose sul piatto, tante le risposte attese dall’Anas. Non solo da parte del Comune di Nova Siri, ma anche di Rotondella e Rocca Imperiale. E se c'è una cosa positiva che salta agli subito agli occhi, in questa manifestazione, è l’unità che si è venuta a creare. Tra i diversi Comuni, innanzitutto, ma anche tra le parti politiche.  Hanno preso la parola, con unità di intenti, anche il Senatore Carlo Chiurazzi (Pd) e l’Onorevole Cosimo Latronico (Fi), entrambi di Nova Siri. Dopo il richiamo all’unità del sindaco di Rocca Imperiale, Giuseppe Ranù, ha preso la parola Vito Agresti, sindaco di Rotondella, richiamando “l’esigenza di aprire subito un tavolo romano, poiché la questione riguarda più Regioni”.
“Chiediamo che siano rispettate le realizzazioni indicate in sede di progetto – ha detto il Senatore Chiurazzi - anche laddove non c’era una prescrizione finanziaria. Ma quello che è scritto deve essere realizzato perché c’era un impegno. Non vogliamo chiudere qui la partita”.
L’onorevole Cosimo Latronico ha richiamato l’esigenza di garantire gli accessi al mare e far rivivere la ex 106 (attuale complanare), invitando i primi cittadini a concepire il tutto come una positiva occasione per valorizzare le aree. Come quella della complanare, “dal torrente San Nicola al Toccacielo, che ora potrà riqualificarsi come area archeologica e ambientale, liberata dal fardello della statale. E sarebbe bello inserire in contrattazione anche la possibilità di realizzare un unico grande lungomare tra i tre Comuni”.
Ha concluso Eugenio Stigliano, sindaco di Nova Siri, che ha sottolineato come le situazioni di oggi siano conseguenze di errori del passato, in particolare della fase di contrattazione dei fondi di compensazione. “Per soli 650 mila euro hanno sventrato una collina e cambiato la sorte di tante nostre attività commerciali. C’è chi, altrove, si è fatto compensare con opere concrete e molto utili ai territori, non con piccole somme che non possono ripagarci”.

La posizione è in parte affine a quella che ha voluto esprimere al Quotidiano il Consigliere Provinciale Pino Ferrara. “Si pagano gli errori della politica. Bisogna lottare per la soluzione più positiva, e per questo io sono al fianco di cittadini e operatori, ma la soluzione ottimale non si potrà più avere. Bisognava agire meglio nei tempi opportuni: toccava alla politica ma anche alle associazioni di categoria, che forse avrebbero dovuto giocare un ruolo più attivo”. A non generare troppo ottimismo è la vicenda della vicina Policoro, “a cui da vent’anni manca uno svincolo per la zona artigianale. Oggi Nova Siri paga quello che ieri ha pagato Policoro e che, invece, non ha pagato Scanzano. Lì, evidentemente, sono stati più abili nel far pesare le esigenze del territorio”.

Pino Suriano - scritto per Il Quotidiano della Basilicata

Nova Siri, si presenta il progetto per la nuova chiesa


NOVA SIRI - Si presenta al pubblico il progetto della nuova chiesa di Nova Siri. L'appuntamento, già previsto per le 19.30 di giovedì 29 gennaio, è slittato al 12 febbraio, sempre di giovedì. Lo spostamento è avvenuto per ragioni legate ad impegni del vescovo, Francesco Nolé, che sarà presente all’incontro.
Il progetto della chiesa
Nel manifesto di presentazione dell'evento già si possono apprezzare le immagini progettuali di quella che è (o potrebbe diventare) la nuova chiesa, attorno alla quale sorgerà una piazza riqualificata e di pubblico uso. Spariranno le brutture rappresentate dagli attuali edifici comunali antistanti la chiesa (quello della Polizia Municipale e quello dell'ex Delegazione comunale), ci saranno nuovi spazi pubblici e, soprattutto, la chiesa sarà finalmente allargata.
E', quest'ultima, un'esigenza della comunità che si palesa da tempo. L'edificio di culto, di fatto, non riesce più a contenere l'incremento di popolazione registratosi a Nova Siri negli scorsi anni (ora per la verità un po' frenato), spesso mancano i posti a sedere e non è raro trovare persone in piedi o addirittura all'esterno della chiesa, costretto a seguire la Santa Messa attraverso gli altoparlanti.
Di recente, poi, si è verificata la positiva circostanza dell'attribuzione a Nova Siri di un fondo di rotazione Cei. Insomma, la parrocchia ha già tutto: il progetto, i fondi, l'iter burocratico di permessi e autorizzazioni per costruire.
Cosa manca? La proprietà del suolo. Quella, si sa, è del Comune. La concessione non è ancora arrivata: il perché dipende dalla volontà degli amministratori di perseguire il massimo  interesse, anche economico, dell'ente pubblico, peraltro immerso in note difficoltà finanziarie (è in corso un procedimento giudiziario per l'approvazione del piano di riequilibrio). L'incontro potrebbe essere un'occasione di chiarezza. Sarebbe bello se qualcuno degli amministratori, magari proprio il sindaco Eugenio Stigliano, andasse a esprimere in modo chiaro ed esplicito la posizione dell'amministrazione comunale: le richieste, le condizioni dell’ente, una parola sull’effettiva volontà di realizzare l’opera e in che forma.

Il fatto che il progetto, avviatosi speditamente, sia parso arenato, ha suscitato le domande e le perplessità di molti cittadini. L’incontro potrebbe dare risposte importanti, anche perché i tempi stringono. Per il prossimo 12 aprile, infatti, è prevista la scadenza per la richiesta di accesso al fondo di rotazione Cei: i fondi sono già accantonati per Nova Siri, ma bisogna essere nelle condizioni di poterli richiedere.

Pino Suriano - scritto per Il Quotidiano della Basilicata (www.ilquotidianodellabasilicata.it)

29 mag 2014

Elezioni Rotondella: Agresti sovverte il pronostico.

ROTONDELLA – Fino a sette giorni fa Vito Agresti, in privato, si manteneva prudente: “Sarà difficile ma ci proveremo” diceva. Mario Cucari, al contrario, predicava ottimismo e parlava di “aria di vittoria”. E in effetti,  annusando l’aria fino a qualche giorno fa, sembrava proprio che il vento soffiasse dalla sua parte. Quello esteriore però, quello di chi dichiara il proprio voto. Non quello di chi, nel segreto dell’urna, si limita a fare il proprio dovere senza dirlo in giro.
Cucari aveva lanciato una campagna elettorale innovativa e con un buon impianto comunicativo. Agresti si era difeso con l’entusiasmo e la vicinanza alla gente. Un feedback più semplice, che a quanto pare ha funzionato. Cucari aveva piazzato il colpo politico con l’alleanza con l’Udc di Tina Bianco e Rudy Marranchelli, Agresti aveva risposto con l’alleanza con Pasquale Gentile, che ha pagato molto di più.
Cucari aveva giocato d’astuzia inchiodando Vincenzo Francomano, sindaco uscente, nel tranello delle Primarie, i candidati di Agresti, dal palco, hanno invitato amici e sostenitori dell’ex sindaco a portare in cabina elettorale la rabbia per lo smacco ricevuto. E forse quella rabbia, in cabina, c’è entrata, assieme a una buona dose di fiducia in Agresti e nella sua immagine di vicinanza alle esigenze della gente, in particolare gli agricoltori. La sezione 2 e la sezione 3 (quella delle aree rurali) gli hanno detto sì ancora una volta.
Agresti lo sa bene e ieri, interpellato dal Quotidiano, ha messo al primo posto proprio “il sostegno all’agricoltura”. “Ma non sarà meno importante – ha aggiunto il nuovo primo cittadino – far partire lo sviluppo del mare: sarà la mia grande sfida, senza dimenticare il centro storico che deve essere decoroso e accogliente, e l’importanza delle frazioni come Mortella e Rotondella due”.
Il neo sindaco ha sottolineato che “le motivazioni della vittoria sono da ricercare in una diversa capacità di relazione e di vicinanza alla gente, che gli altri non hanno saputo mostrare”. E poi, orgoglioso della sua squadra di giovani che porterà in Municipio, ha detto: “Qualcuno aveva detto che la mia era una lista di emergenza. Forse dovrà cambiare idea. I giovani hanno tirato alla grande la lista, e tutti, davvero tutti, hanno dato un contributo eccezionale”. Eccellenti, in particolare, sono stati i numeri portati da Pasquale Gentile (168 preferenze), Pietro Laguardia (131) e Mimmo Cavallo (118). Sull’ipotesi di un suo ritorno ai partiti ha detto: “Sono e rimango civico. Ho giocato sulla distanza dai partiti e questo mi ha premiato, non credo proprio che cambierò idea”.
L’altro ieri, con un post su Facebook, anche il Sindaco uscente Vincenzo Francomano ha fatto gli auguri ad Agresti. Francomano lascia dopo aver ricoperto incarichi importanti e senza essersi potuto misurare con l’elettorato. Dopo la sconfitta alle Primarie ha scelto di mostrare comunque lealtà al Pd sostenendo Cucari, mettendo da parte il risentimento. Ne esce bene, ma non serve Freud per capire che quella di lunedì, per lui, non è stata una cattiva giornata.
Pino Suriano - scritto per Il Quotidiano della Basilicata

24 mag 2014

COMUNALI NOVA SIRI - In tutte le liste ci sono sfide interne. La battaglia delle preferenze

Quella che conta, ovviamente, è la sfida per il Sindaco. Ma mai come questa volta, a Nova Siri, ci saranno tante sfide nella sfida. Con lo strappo tra l’area di Tommaso Simonetti (Lista n. 1 “Civica Civica”) e quella di Cosimo Latronico (Lista n.3 “Progetto Nova Siri”, Antonio Acinapura Candidato Sindaco) si è arrivati a una conta interna imprevedibile. La prima sfida nella sfida, forse la più sentita, è questa: chi sarà più forte?

Per leggere correttamente il dato politico, però, c’è da valutare anche altro. Entrambe le aree, infatti, hanno accolto nelle loro liste soggetti “esterni”. 

Simonetti, per esempio, ha accolto un candidato di Sinistra e Libertà come Gino Battafarano e ha aperto le porte a Rosa Suriano, moglie del capogruppo Pd in Consiglio, Pasquale Favale. Sono soggetti molto distanti dalla sua storia politica e che sono con lui oggi, non per forza anche domani.

Potrebbe valere lo stesso per Acinapura, che ha aperto all’alleanza con candidati provenienti dalle associazioni giovanili “Scintilla” e “Futura”, estranee ai partiti.

Ma anche nella lista vicina a Carlo Chiurazzi (Lista n.4, “Nova Siri Risale”, candidato Sindaco Eugenio Stigliano), si è allargato il campo ad aree di consenso che almeno una volta hanno giocato sull’altra sponda e oggi sono rappresentate da candidati quali Carlo Oriolo, Mariangela Stigliano, Piermario Pancaro e Vincenzo Laddomata.

Per questo quella di domani sarà anche una battaglia interna alle liste: una battaglia di preferenze. Per leggerne il dato politico, però, bisognerà cogliere il maggior peso di quelle maschili a causa del maggior numero di competitor interni (8 uomini contro 4 donne per lista).
Le preferenze risponderanno a tante domande. Eccone alcune.

Nella civica di Stigliano, saranno mediamente più carichi i candidati di storica matrice Pd, come Filomena Bucello, Massimo Varasano, Giovanni Dimatteo, o i nuovi entrati come Oriolo, Stigliano, Laddomata e Pancaro?

Quanto sarà alto il carico di preferenze per Forza Italia, leggibile sui nomi di Valter Basile e Antonio Stigliano?E i candidati vicini alle associazioni giovanili (Fedele Cirillo, Francesco Cospito, Francesco Ranù e Rosalia D’Affuso), saranno pallottole spuntate o belle sorprese? Sotto o sopra le 100 preferenze ciascuno?

Nella lista di Simonetti, chi sarà più carica , Teresa Dilorenzo, la candidata più “simonettiana” della lista, o Rosa Suriano, entrambe col vantaggio di essere donne? Conteranno più di Battafarano?

E il Movimento 5 Stelle, sarà una presenza significativa, sopra i 500 voti?

Tante domande, ma una su tutte: chi sarà il nuovo Sindaco?

Pino Suriano - scritto per Il Quotidiano della Basilicata

Rotondella - La parola al voto. Ecco le risposte dei due candidati Vito Agresti e Mario Cucari

VITO AGRESTI LISTA “IMPEGNO COMUNE”
Slogan: “Il vero potere è il servizio”

Vito Agresti, 50 anni. E’ già stato sindaco di Rotondella dal 2004 al 2009, oggi ci riprova con la lista civica “Impegno Comune”. “Il vero potere è il servizio” è il motto che sceglie per presentarsi.
Quali sono i punti di forza della vostra lista?
Al primo posto metterei il rinnovamento e la rappresentatività del territorio. Per quanto riguarda il rinnovamento, non si può non apprezzare il coraggio con cui abbiamo voluto aprire le porte a un gruppo di giovani e al loro entusiasmo. La nostra lista ha un’età media di 36 anni, oltre che un candidato sindaco parecchio più giovane rispetto al competitor. E poi abbiamo cercato di rappresentare tutte le parti del territorio: aree rurali, centro storico e anche il borgo di Rotondella due. Siamo tutti un solo paese.
Quali i punti di debolezza della lista avversaria?
La prima è l’incapacità di dialogo con le diverse componenti della popolazione. Poi c’è il fatto di essere espressione di componenti partitiche (in particolare un accordo tra Pd e Udc, ndr.), che proprio per questo tendono a obbedire a logiche non prettamente territoriali, e purtroppo Rotondella, in questi casi, smette di essere il primo interesse.
Quali sono gli aspetti distintivi del vostro programma rispetto a quello degli avversari?
L’ho improntato sulla centralità di due grandi temi: agricoltura e turismo, molto più pragmatico e operativo rispetto al loro. Andiamo ad insistere sull’annosa questione del mare che non è mai partito, la costruzione della Chiesa a Rotondella due, con uno sguardo di particolare attenzione ai pensionati e attenzione ai giovani. Sono poi sottolineati, in particolare, i rapporti con Enea e Sogin, che nell’ultimo quinquennio sono stati gestiti in un modo che non ha garantito a Rotondella una grossa considerazione da parte di questi due soggetti. In Sogin e nel suo sviluppo vediamo una grande opportunità. La società sta maturando una competenza nelle attività di denuclearizzazione, e anche a livello internazionale sta acquisendo grandi commesse: se riusciamo a formare le nostre imprese e a inserirle in questo circuito, il nostro territorio può entrare in un business internazionale potenzialmente straordinario.
Quali sono le prime cose che faresti in caso di vittoria?
Pulizia totale del territorio, in paese ma non solo. In più inizieremmo subito a preparare già gli eventi per l’estate, compresa la festa patronale e la festa dell’albicocca. Senza uno slancio deciso sulla promozione questo paese non ha futuro.
Sei già stato sindaco: un giudizio sulla tua precedente amministrazione.
Molte opere sono state progettate, realizzate e utilizzabili. Se le dovessi citare tutti ci vorrebbe un’ora, ne cito alcune: Piazza Aspromonte, l’abbattimento dell’ex mercato coperto di via Vittorio Emanuele, il collettamento delle acque a Rotondella Due, la metanizzazione di Rotondella Due e di una parte della Trisaia. Abbiamo creato anche il Comando di Polizia Locale Associata Terre del Sinni, infine il Parco Eolico, sul quale siamo intervenuti affinché non producesse un grande impatto ambientale. Erano previste molte più pale, noi ne abbiamo ridotto il numero. Le royalties, purtroppo, non sono molto alte: non a caso erano state contrattate dalle precedente amministrazione.


Pino Suriano – scritto per Il Quotidiano della Basilicata



MARIO CUCARI LISTA “ROTONDELLA PRIMA DI TUTTO”

SLOGAN : “MARIO IL SINDACO LO SA FARE”

ROTONDELLA – “Mario il Sindaco lo sa fare”. E’ lo slogan che esprime una candidatura di esperienza, quella di chi ha già fatto il Sindaco e non solo una volta. Mario Cucari, candidato per la lista “Rotondella Prima di Tutto”.

Quali sono i punti di forza della tua lista?
Provo a sintetizzarli in tre punti. Primo: La coerenza. Fin dall’inizio abbiamo detto no a imprenditori in lista e no a cariche assicurate. Se non si è coerenti e sinceri con i cittadini ora, perché si dovrebbe esserlo dopo? Secondo: La qualità dei candidati, competenti e con esperienza ma anche giovani pronti a dare il loro contributo per la prima volta per un paese che hanno sempre vissuto e non solo in campagna elettorale. Terzo: L’entusiasmo di una lista che vede un’alleanza tra due partiti, il PD e l’UDC. A livello locale, e non solo, è necessario far capire che non sono i partiti in quanto tali a far del male alla politica ma è la qualità e le caratteristiche delle persone. C’è chi urla e si arrabbia e chi parla, propone e realizza.

Quali i punti di debolezza della lista avversaria?
Poca concretezza. Solo nei ritagli di tempo hanno preferito parlare del programma, per loro una campagna elettorale si basa sulla denigrazione dell’avversario. Il cambiamento non può passare da chi da 17 anni siede ininterrottamente in Consiglio Comunale. Io da 8 anni non siedo in Consiglio Comunale e da 11 non sono Sindaco, ma ancora preferiscono parlare di me.

Quali sono gli aspetti distintivi del vostro programma rispetto a quello degli avversari?
Rispetto ad una “lista della spesa”, abbiamo voluto offrire ai cittadini una visione ampia e chiara sugli obiettivi. Partendo da cose concrete. Non basta migliorare il servizio di distribuzione della benzina, bisogna dire come farlo: noi, per esempio, abbiamo proposto l’installazione della pompa bianca che porterà ad un risparmio economico concreto ai cittadini. Migliorare la percentuale di raccolta differenziata? Noi abbiamo proposto l’installazione di Eco-Compattatori: più ricicli più guadagni. Aspetto importante: noi non distruggeremo mai le iniziative lodevoli di amministratori precedenti perché  abbiamo come unico obiettivo Rotondella e il suo bene comune.

Quali sono le prime cose che faresti in caso di vittoria?

Immagino ci si riferisca alle primissime cose, per cui ne indico due concrete e facilmente realizzabili nel brevissimo periodo. Farei capire ai cittadini che c’è un Comune vicino alle loro esigenze attraverso una ri-organizzazione dell’apparato amministrativo da un punto di vista tecnico – economico.  Inoltre promuoverei Rotondella facendo leva sui giovani, le loro competenze e sfruttando al massimo le potenzialità del Territorio. L’estate si avvicina: Rotondella deve far parlare di sé e i turisti italiani e stranieri devono parlare di Rotondella.

Sei già stato sindaco: un giudizio sulle e tue precedenti amministrazioni
Amministrare il proprio paese è un grande onore. Farlo con correttezza senza scendere a compromessi è un dovere! Sono pienamente convinto di aver iniziato a cambiare il paese sfruttando le sue potenzialità con opere tangibili e visibili a tutti . A titolo di esempio: istituito la sagra dell’albicocca, realizzato il parco eolico, recuperato la Torre San Severino e la Biblioteca, sbloccato i suoli artigianali di Rotondella 2, realizzazione parcheggi e collegamento tra via Cervaro e via Cotugno. Ma soprattutto aver amministrato con comportamenti corretti ed etici fondamentali per il vivere quotidiano di una piccola comunità.

Pino Suriano-scritto per Il Quotidiano della Basilicata

21 mag 2014

Comunali Nova Siri - "Siamo noi il vero nuovo, non quello riciclato. Anzi, Nuovo Nuovo"

Fedele Cirillo, Francesco Cospito, Rosalia D'Affuso e Francesco Ranù. Sono i quattro candidati espressi dal Network Giovanile, formato da giovani appartenenti alle associazioni “Scintilla” e “Futura”. Per la prima volta a Nova Siri le nuove generazioni si esprimono come gruppo elettorale compatto, non come singoli. A Policoro ci hanno già provato, e con un certo successo, i Trenta, a Nova Siri non era mai successo. Correranno con la lista di Antonio Acinapura, “Progetto Nova Siri”. In una nota spiegano le ragioni dell’alleanza.

Francesco Ranù, Fedele Cirillo, Rosalia D'Affuso, Francesco Cospito
PERCHE’ L’ALLEANZA - Il nostro primo desiderio è stato quello di proporre una lista autonoma, ma ci siamo presto accorti che non c’era il potenziale perché fosse vincente. Certo, sarebbe stato comunque più “comodo”, per avere qualche preferenza in più, correre da soli o entrare in un contenitore alternativo ai due gruppi storici, come si autodefinisce quello di Tommaso Simonetti. Con la crisi, infatti, è più facile chiedere il voto nel nome dello scontento. Fatta da noi, del resto, la proposta sarebbe stata molto più credibile, perché noi, a differenza di Simonetti e di alcuni suoi candidati dell’ultimo minuto, non dobbiamo mascherare nulla del nostro passato per definirci una vera novità anche rispetto ai gruppi storici: noi siamo nuovi davvero, “Nuovi Nuovi”. In quel contenitore avremmo preso forse qualche preferenza in più, ma non avremmo potuto sperare di vincere per incidere, come vorremmo, sulla vita del paese. E  così abbiamo scelto di chiedere il sì alle nostre facce, non il no contro qualcuno.



PERCHE’ “PROGETTO NOVA SIRI” - Quando ci siamo uniti ci siamo dati degli orientamenti precisi: 1. Chiedere un rinnovamento generale nella lista che ci avrebbe accolti; 2. Pretendere la condivisione del candidato sindaco; 3. Imporre il riconoscimento di noi come gruppo e non come singoli. Ci siamo detti: parliamo con tutti e poniamo a tutti queste condizioni, diremo sì a chi sarà stato più credibile rispetto ad esse. Ebbene,i fatti sono questi: Simonetti e i suoi non hanno messo in discussione la posizione di capolista neppure per un minuto; il Pd ha scelto di deciderlo nel chiuso delle sue sedi, secretandolo fino all'ultimo giorno; Valter Basile e Antonio Acinapura, invece, si sono posti in modo diverso: ci hanno permesso di condividere il candidato sindaco e di bloccare le ipotesi di candidatura che non ci esprimevano, ma soprattutto ci hanno rispettati come gruppo. Non ci hanno “messi in lista”, hanno “fatto la lista con noi”. E infine, bisogna riconoscerlo, non ci hanno trattato come altri personaggi, che ogni giorno convocavano noi e i nostri amici, sempre come singoli, per chiederci di candidarsi con loro e distruggere la nostra unità. Il nostro essere arrivati uniti, al di là del risultato, è già una vittoria su questa gente.

PERCHE’ IL RINNOVAMENTO - Allo scopo di screditarci, si sta facendo passare la scelta di non candidare nella nostra lista esponenti dell’amministrazione uscente come una sorta di rottamazione pretesa da noi. Non è così. Non ci permettiamo di giudicare chi si è fatto carico di gestire la comunità prima di averci provato di persona. Non abbiamo bisogno di agnelli sacrificali, Nova Siri non ne ha bisogno. Abbiamo solo chiesto, in quanto rappresentiamo una effettiva novità politica, di poterci esprimere senza dover rispondere di un passato di cui – è un fatto –  non abbiamo alcuna responsabilità.



PERCHE’ ANTONIO ACINAPURA - Perché era il candidato che avevamo condiviso. L’ultima notte prima della presentazione delle liste lo abbiamo anche difeso dall’ipotesi di altre candidature, perché senza di lui sarebbe venuta meno la logica di condivisione dell'alleanza. Qualcuno oggi sbatte la porta dopo trent’anni, noi abbiamo sbattuto i piedi, con rispetto ma con decisione, fin dal primo giorno. E’ questa la differenza.

17 mag 2014

Comunali Nova Siri - Pasquale Suriano (M5S) all'attacco. "Acinapura e Stigliano sono la continuazione di vecchie esperienze"

NOVA SIRI -  All’assalto del cosiddetto “voto libero” (è stato definito così, in questi giorni, il voto estraneo alle aree di influenza dei big politici di Nova Siri, Carlo Chiurazzi e Cosimo Latronico) non c’è solo Tommaso Simonetti, candidato per la lista civica "Civica civica", c’è anche Pasquale Suriano, candidato sindaco per la lista Movimento 5 Stelle, che giovedì sera ha tenuto il suo primo comizio a Nova Siri Scalo.

La sua è l'unica lista che ha scelto di mettere sul logo il simbolo del partito: "Non ci nascondiamo dietro false civiche” ha detto.  Le altre liste in effetti non hanno simboli di partito, pur avendo all’interno candidati che esprimono i partiti stessi: con Antonio Acinapura ce ne sono alcuni di Forza Italia; con Eugenio Stigliano alcuni del Pd; con Tommaso Simonetti un candidato alle Regionali con Sinistra e Libertà.

La caccia al cosiddetto "voto libero" parte dalla critica al passato politico di Nova Siri. Ma Suriano, a differenza di Simonetti che l’ha sostenuta, ha le mani libere anche per un attacco feroce all'amministrazione uscente di Pino Santarcangelo. E così, a differenza del candidato di “Civica civica”, non attacca in modo generico e indifferenziato il "sistema degli ultimi trent'anni", ma fa nomi e cognomi precisi. Come quello, appunto, di Pino Santarcangelo. "Ditemi voi, cosa doveva fare di peggio questa amministrazione? Ci ha lasciato solo debiti". L'attacco al sindaco uscente e alla sua giunta si estende alla lista “Progetto Nova Siri” di Antonio Acinapura, che ne sarebbe il naturale prolungamento. L’affondo continua con le tante mancanze dell’amministrazione, fino alla scuola materna di Nova Siri Scalo, "una scuola priva di manutenzione, ai limiti dell'accessibilità”.

Allo stesso modo la lista “Nova Siri Risale”, guidata da Eugenio Lucio Stigliano, non sarebbe altro che la continuazione della fallimentare amministrazione di Pino Battafarano (1999-2004): "Un centrosinistra che appena eletto non pensò ad altro che ad aumentare il numero delle poltrone per gli assessori, da 4 a 6”.

Intorno a Suriano ci sono giovani che esprimono entusiasmo. La folla non è quella vista per le altre liste, anche a causa del forte freddo, ma negli applausi si vedono convinzione e voglia di cambiamento. E non mancano le proposte, come quella di un incontro pubblico per sviscerare tutti i capitoli di bilancio: “in dieci anni non hanno mai pensato di fare un incontro del genere con la cittadinanza”. Sempre nel solco della partecipazione un’altra bordata: “Creeremo un numero telefonico diretto tra sindaco e cittadini, senza dover passare attraverso il centralino e senza avere un sindaco per un'ora alla settimana". Non manca, infine, l’attenzione per il centro storico, che deve riavere dignità “con la delocalizzazione del depuratore”.

Sulla rottura tra il gruppo di Simonetti e quello vicino a Cosimo Latronico ha detto parole forti, che paiono alludere all’ipotesi di un accordo sottaciuto per amministrare assieme. Queste le parole testuali: “Nessuno spiega quello che è avvenuto realmente in quelle stanze per arrivare ad una scissione, che potrebbe apparire agli elettori una misurazione delle forze di correnti interne contrapposte […]Può essere anche vero, ma io sono sincero, non ci credo, penso che sia una strategia per cercare non solo di vincere, ma anche per avere una maggioranza ancora più ampia per poter amministrare tranquilli nel corso dell’eventuale mandato”.

Pino Suriano - scritto per Il Quotidiano della Basilicata

16 mag 2014

"Nessuna ingerenza politica". Il parroco don Mario La Colla spiega il senso della sua missiva ai fedeli

A Nova Siri il clima elettorale è caldo, così caldo che nel tritacarne della polemica elettorale è finita persino una lettera del parroco, don Mario La Colla. Come di consueto, anche quest’anno il sacerdote ha riproposto la lettera alle famiglie della Comunità in occasione della Festa di Sant’Antonio di Padova. Una consuetudine, però, che questa volta incrocia l’appuntamento elettorale del prossimo 25 maggio. Il cenno di don Mario alle elezioni politiche avrebbe dato fastidio a qualcuno e alzato il vento della polemica. Una polemica alla quale il sacerdote non ha voluto dare adito, e per questo ha chiarito al Quotidiano il senso della propria missiva. “Mi dispiace – ha detto don Mario - che sia stata fraintesa. La lettera rappresenta una consuetudine e solo la coincidenza con l’appuntamento elettorale mi ha portato a un cenno alla vita politica del paese in termini di augurio per la ricerca del bene comune. Per questo non deve dare adito a retropensieri, nasce solo dalla volontà di cementare l’unità di intenti della comunità, non altro. Ho incoraggiato tutti i candidati, nessuno escluso: la Chiesa non entra nel merito delle scelte che i cittadini devono compiere liberamente ma incoraggia sempre il loro impegno.”
Riportiamo parti della lettera (leggibile integralmente sul sito parrocchiedinovasiri.it), nella quale non paiono esserci allusioni (nascoste o manifeste) che possano dare adito a polemiche, le quali, però, quando il clima è teso, sono sempre dietro l’angolo e spesso sono gratuite e fuori luogo, come in questi giorni sta accadendo in più di un’occasione.
“Carissimi, anche quest’anno in occasione della festa di S. Antonio di Padova, a cui è dedicata la Chiesa e la Parrocchia, desideriamo entrare, con la presente lettera, nelle vostre famiglie e porgervi un augurio di gioia e di pace. Insieme con voi vogliamo manifestare ancora la nostra profonda gratitudine al Signore per il prezioso dono dell’Oratorio. Odiare e rifiutare il male da qualunque parte provenga per amare e scegliere il bene, sempre e verso tutti, vuole essere il programma di vita della nostra Comunità parrocchiale. Desideriamo ringraziare il Signore anche per un altro grande dono che sta preparando per noi: la costruzione della nuova Chiesa. Al momento ci sono tutte le condizioni favorevoli perché quello che è stato da lungo tempo il desiderio del nostro Vescovo, di don Michele e di tantissimi fedeli possa concretizzarsi. […]
La preparazione alla festa quest’anno coincide con l’elezione del nuovo Sindaco e del Consiglio Comunale. Senza voler interferire nella competizione elettorale, ci sentiamo in dovere di incoraggiare chi si propone a servire la cosa pubblica e pregare perché ci sia un sereno e rispettoso confronto tra le parti e chi sarà liberamente eletto sappia mettersi al servizio del vero bene comune e del progresso non solo economico, ma anche sociale, culturale, morale e civile del paese. […]”
Quella richiamata non è stata la sola polemica che in questi giorni ha investito il parroco. Anche in occasione della Festa per la Madonna della Sulla, don Mario è stato accusato di aver interrotto lo spettacolo del cabarettista Dino Paradiso attraverso l’avvio dei fuochi prima della fine dello spettacolo. “C’è stato un puro e semplice equivoco – ha spiegato - l’ora concordata per la conclusione dello spettacolo era quella della mezzanotte, e così il fuochista, informato di ciò, ha fatto partire lo spettacolo pirotecnico a quell’ora prima della fine dello spettacolo. Nessuna censura, solo un semplice e involontario malinteso organizzativo di cui nessuno ha colpa”.
Pino Suriano scritto per Il Quotidiano della Basilicata

9 mag 2014

Comunali Nova Siri: Acinapura presenta la lista. "Non abbiamo voluto trasferimenti a parametro zero"

Antonio Acinapura
NOVA SIRI - Quando si è capito che la frattura con l'area di Tommaso Simonetti sarebbe stata insanabile, le quotazioni di “Progetto Nova Siri”, la lista capeggiata da Antonio Acinapura, erano considerate in discesa. Poi, poco prima della presentazione delle liste, sono accaduti tre fatti che hanno fatto percepire la possibilità di un vento diverso: 1. l'ufficializzazio

ne della lista del Movimento 5 Stelle, che potrebbe erodere consenso a sinistra; 2. i forti contrasti prima silenziati ma poi esplosi nel Pd, con la porta sbattuta da Pasquale Favale e l’assenza dalla lista di altre figure importanti come quella di Giambattista Labattaglia; 3. l'alleanza dell’ultima ora con il cosiddetto "Network giovanile", il primo soggetto politico generazionale compatto espresso a Nova Siri.

Un momento del comizio
Sono i tre fattori che hanno convinto Acinapura e i suoi che la partita si può vincere. L'altro ieri, con il primo comizio nel centro storico, è arrivato un altro segnale forte in questo senso. Un segnale forte di presenze, ma anche di entusiasmo. E’ un termometro significativo, perché le voci attribuivano alla lista uno scarso potenziale di consenso proprio nel centro storico. Bisognerà misurarlo in relazione ai comizi degli altri, ma in quello di giovedì non c'era certo il clima di una imminente Caporetto. Anzi.

Per il centro storico c'era poi il timore di presentarsi con un candidato sindaco originario di Rotondella, non un novasirese doc. Ma Acinapura ha gestito la cosa con leggerezza e sobrietà, partendo dall'ipotesi che alla gente interessa il fare, più che le etichette campaniliste. Anche perché lui, su Nova Siri, ha scommesso da sempre. Non è  nato a Nova Siri, ma di fatto ha "sempre scelto Nova Siri". Sin dai tempi del Liceo, quando "don Tommaso Latronico venne a casa dei miei genitori, in campagna, per convincerli  a iscrivermi qui per far partire il Liceo di Nova Siri”. Sempre a Nova Siri si è stabilito, dopo la laurea, e qui ha formato una famiglia (è padre di 5 figli). "E ho anche giocato nella squadra locale" ha chiuso con leggerezza.

E a proposito di squadra, ha presentato con orgoglio anche la sua, con uomini che portano "esperienza e sicurezza" come Valter Basile, gente che "comunica positività" come Giovanni Battafarano o l'insegnante Maria Passarelli, anche lei del centro storico, così come lo sono Vincenzo Stigliano e Carmine Rubolino ("ho impostato la mia vita sul lavoro" ha detto quest'ultimo).

Ranù, Cirillo, D'Affuso, Cospito:  i candidati del gruppo giovanile per Acinapura 
Tutti i candidati espressi dal “Network giovanile” hanno voluto prendere la parola: Fedele Cirillo, Francesco Cospito, Rosalia D'Affuso e Francesco Ranù. Hanno dato ritmo, portando un entusiasmo che a sua volta ha entusiasmato il pubblico. "Solo in questa lista ci hanno aperto uno spazio vero di espressione" ha spiegato un deciso Cirillo, tra i più giovani imprenditori del territorio. "Vi chiediamo un voto di proposta e non di protesta" ha chiosato Francesco Ranù. Rosalia D'Affuso nel suo acceso intervento ha voluto porre l’attenzione sui tanti disagi degli abitanti delle zone rurali: “Non possiamo dimenticare le esigenze vere della gente”. Francesco Cospito ha risposto a chi lo ha accusato di voler strumentalizzare l’associazione di cui è stato presidente, La Scintilla. "Mi candido a nome mio e l’ho già chiarito in tempi non sospetti. Sto rischiando in prima persona perché ho davvero voglia di cambiare”.
Il logo della lista
Con tono sobrio ma deciso, e con le idee chiare, si sono espresse le altre due ladies delle lista, Pina Pugliese e Maria Ida Settembrino. Tra i candidati ha chiuso Antonio Stigliano che con piglio da politico ha ricordato la sua attività di consigliere provinciale, i risparmi garantiti all'ente e quanto fatto per il comune, in particolare per la viabilità. Ha chiuso Acinapura. Quasi nessun accenno di polemica nei confronti delle altre liste, come è nel suo stile. Uno solo, ma sottile, in chiusura: "Abbiamo scommesso su un vivaio, non abbiamo voluto i top players e soprattutto non abbiamo voluto alcun trasferimento a parametro zero". Le metafore calcistiche abbondano. Ne serve un'altra per dire che a Nova Siri la partita è tutta da giocare.

Pino Suriano - scritto per Il Quotidiano della Basilicata


8 mag 2014

La grande festa del Rotunda Maris. Adesso è Promozione


Rotunda Maris: Laguardia S., Manolio L., Tarantino G., Manolio F., Simeone A., Mele M., Santarcangelo L., Visaggi S., Galati G., Disanza N., Suriano N. A disp. Cuccarese N., Lateana R., Demininno G., Dimatteo F., Rinaldi G., Suriano F.

Santarcangiolese: Giordano G., Colella G., Arleo L., Sansanelli M., Marra N., Briamonte D., Martorano M., Cozzi A., Cascini L., De Salvo V., Giordano L. A disp. Arleo G., Giordano D, Briamonte V. 

Reti: 2' Disanza (RM) 12' Cascini (S); 35' Galati (RM), 60' Disanza (RM)


ROTONDELLA - Non ci doveva essere partita, non ci poteva essere partita. A una giornata dalla fine, a tre punti dalla vittoria finale, contro una squadra giovanissima, con tutta quella voglia di fare festa. Il Rotunda Maris aveva un solo avversario, più forte della Santarcangiolese, più forte di tutto: la tensione. Sin dall'inizio, però, hanno vinto la fame, la voglia di vincere, di fare festa, di urlare ed esultare. E il primo urlo è arrivato dopo appena un minuto, con la giocata in area di Nico Di Sanza, capocannoniere del torneo per distacco. Poi però l'avversaria più forte, la tensione, si è fatta sentire. A farla crescere ci ha pensato il gran gol di Cascini (un 18enne dalle belle prospettive), che ha pareggiato con un pallonetto quasi da centrocampo. Da quel momento per il Maris almeno dieci minuti di crisi, con due occasioni mancate, prima con Disanza al 20esimo, poi con un gran colpo di testa di Galati. Ma è stato lo stesso Galati, cinque minuti più tardi, a trovare il gol del vantaggio liberatorio su azione di contropiede.
Nella ripresa mister Cosimo Rinaldi ha messo un giocatore più offensivo, Federico Suriano, chiarendo a tutti la volontà di chiuderla con il terzo gol. E infatti il gol è arrivato al 60esimo  con il tap in del solito Di Sanza sulla respinta di un tiro da fuori di Francesco Manolio. Poi altre occasioni e solo qualche brivido. Alla fine la partita c'è stata, ma c'è stata anche la vittoria. Sofferta, sudata, tesa, e perciò più bella. Poi la festa, con i magnifici Ultras Maris che hanno cantato per tutta la partita, ininterrottamente. Rotondella torna in Promozione, era già successo, ma mai con il primato nel girone. La festa di una squadra, la festa di un paese.

Pino Suriano - scritto per Il Quotidiano della Basilicata

30 apr 2014

Comunali Nova Siri: Il network giovanile scenderà in campo con Acinapura

Andrea Manolio, Francesco Ranù, Francesco Cospito, Roberto Natale
NOVA SIRI – Il network giovanile di “Scintilla & Futura” (definiamo così il cartello elettorale di due gruppi giovanili) dovrebbe correre con la lista di Antonio Acinapura. Salvo cambiamenti dell’ultima ora, la scelta dovrebbe essere ormai maturata. E' un colpo niente male, per una lista che si assicura così un soggetto politicamente nuovo e potenzialmente “pesante” a Nova Siri sul piano elettorale e non solo per il presente: tanti giovani si erano candidati nelle scorse tornate, ma mai, a memoria di chi scrive, a Nova Siri si era espresso un vero e proprio cartello generazionale. Lo hanno formato gli elementi di due gruppi giovanili già attivi e al lavoro da tempo (Scintilla e Futura, appunto) con idee politiche diverse, ma che hanno fatto però una scelta chiara, quella di rinunciare agli schemi per costruire una novità con una stella polare precisa: una generazione. Tra le più sfacciate disuguaglianze di oggi, per loro, c'è quella generazionale, e riguarda soprattutto gli spazi e le opportunità. Vogliono portare tutto questo al centro della politica, non come singoli senza forza, ma come gruppo, “per rinnovare - dicono-  il modo stesso di concepire la cultura, gli eventi, la comunicazione istituzionale, il modo di rapportarsi con la gente, con i tanti che non hanno il lavoro o una casa e non sempre per propria colpa".

Senza schemi e vincoli, hanno dialogato con tutti, senza scartare l’ipotesi di mettere in piedi una propria lista, poi non andata in porto. Ovunque hanno posto precise condizioni: lo hanno fatto con l’area di Tommaso Simonetti, di cui non hanno condiviso l’indisponibilità a discutere la figura del candidato sindaco; lo hanno fatto col Pd,  di cui pure non hanno accettato la logica (legittima per un partito maggioritario) di scegliere da sé un candidato di propria espressione. Aperture e disponibilità alle loro precise e decise condizioni hanno poi trovato in Walter Basile e, successivamente, Antonio Acinapura, ancor più vicino, almeno simbolicamente per l'anagrafe, alle loro istanze generazionali. Hanno preferito chi gli ha dato più spazio. Alcuni loro candidati saranno in lista. La scelta di campo dovrebbe essere fatta. Anche se in politica, fino all'ultimo istante, non si sa mai.
Pino Suriano - Scritto per Il Quotidiano della Basilicata

Comunali Rotondella: Mario Cucari, lavoreremo all'insegna dell'ascolto. Ecco la sua lista

ROTONDELLA – Anche Mario Cucari ha chiuso la sua lista prima del tempo, anche lui, come Vito Agresti, l’ha presentata con un giorno di anticipo. Giochi già fatti, dunque. Il candidato sindaco, vincitore delle primarie del Pd ai danni del sindaco uscente Vincenzo Francomano, ha confermato al Quotidiano tutti i nomi in campo per la sua lista “Rotondella prima di tutto”. Sono Domenico Cuccarese, Pasquale Dimatteo, Francesco Laguardia, Alberto Manolio, Rudy Marranchelli, Giulia Pitrelli, Nicola Santarcangelo, Salvatore Tufaro, Veturio Viola, Marianna Viviani. La metà di loro risiede nelle aree rurali, molti sono al di sotto dei 40 anni.
Proprio in relazione allo scontro consumatosi in seno alla sezione del Pd e risolto con le Primarie interne, è interessante notare alcuni concetti detti e scritti da Cucari nell’introduzione al suo programma elettorale, in cui si parla di “continuità” con la precedente amministrazione comunale, quella dello sconfitto Francomano. “La lista Rotondella prima di tutto – si legge - presenta un progetto in continuità politica e amministrativa rispetto all’amministrazione uscente, affronta in maniera chiara quelli che si possono considerare i temi prioritari di un piano strategico comunale individuandone le aree di intervento”.
Il progetto è stato incentrato sui concetti di ascolto e colla(v)orazione. Una indicazione non solo teorica, ma che ha avuto passi concreti nell’iniziativa di un “Banchetto delle idee”, con la raccolta di almeno 50 spunti anonimi per il paese, molti dei quali poi concretamente confluiti nel programma, che “non è stato – ha spiegato Cucari - il frutto di una stretta cerchia di collaboratori, ma il risultato di uno sforzo comune e il prodotto di una intelligenza collettiva”.
Tante le proposte innovative, tra cui risaltano quelle legate al tema della partecipazione: l’impegno per un piano annuale di incontri con l’amministrazione e l’originale istituzione di un “Ufficio Rapporti con il Cittadino”, pensato al fine di accogliere chiunque chieda qualcosa o esponga un problema di competenza dell'amministrazione oppure ponga una questione che riguardi la vita del paese. “L’URC – si legge nel programma - avrà il compito di raccogliere idee, osservazioni e proposte dei rotondellesi. Periodicamente verranno pubblicati sul sito comunale gli interventi e le criticità elaborate dallo staff dell’URC e segnalati dai nostri cittadini”.

 La sfida è lanciata con un giorno di anticipo. Difficile, quasi impossibile, attendersi ulteriori colpi di scena. Sarà Agresti contro Cucari. E basta.

Pino Suriano - scritto per Il Quotidiano della Basilicata